Affabulazione

dicembre 7, 2010

Elj per TUTTI i Tonino.

Filed under: Iniziative culturali e di spettacolo — Giorgio Iorio @ 7:37 am

Qui di seguito troverete la lettera di Elisabetta Provenzano sorella di Tonino rinchiuso dal 25 novembre nel CPO di Aversa, dove neppure all’avvocato è consentito di fargli visita. Affabulazione e il gruppo che aderisce a questa battaglia per i diritti delle persone con disagio mentale, denunciano la disumanità del trattamento che viene loro riservato.

Stiamo creando un coordinamento di cittadini  per organizzare iniziative per la salvezza di Tonino.

Chiamateci (3387137866 Affabulazione – 3482447536 Elisabetta Provenzano) e aderite seguite le nostre attività sul gruppo di Affabulazione di facebook o sul sito www.affabulazione.it (blog di Jorio), sostieni la causa  http://www.causes.com/causes/553715-elj-per-tutti-i-tonino/about?m=26788461

 

Affabulazione Ostia Via della tolda 27

 

All’On.le Renata Polverini Presidente della Regione Lazio.

Agli Organismi di stampa.

Sono Elisabetta Provenzano, sorella di Antonio un giovane uomo che due gravi accadimenti hanno segnato profondamente e che ora rischia di sprofondare in un abisso.

Fu in coma per giorni a seguito di uno spaventoso incidente automobilistico da cui uscì con una forma di psicosi schizofrenica di tipo paranoide lieve ma preoccupante. Ha inizio da lì il suo lungo calvario fatto di ricoveri in SPDC e spesso in TSO, di ricoveri in Ospedale, di terapie in Comunità inconcludenti anche per la sua scarsa collaborazione.

Il 30 dicembre 2005,  un altro gravissimo episodio ha aggravato il suo stato. Un branco di pregiudicati, successivamente individuati dalle FF.OO., lo sequestrò  e lo sottopose a inenarrabili sevizie e umiliazioni lasciandolo sanguinante e stravolto in un canale al lato della strada all’Infernetto dove una ragazza che assistette alla scena si fece premura di chiamare i Carabinieri.

Dopo le cure del caso tornò a casa con il terrore nell’anima. Per farsi coraggio, usciva di casa con qualche improbabile arma di difesa, per lo più corti bastoni ricavati da manici di scopa facendone mostra come a dimostrare che era pronto a difendersi da nuove aggressioni. Questo atteggiamento aggressivo gli costò una denuncia dei coinquilini del palazzo che lo portò in tribunale in cui un magistrato illuminato, capito il caso umano, decise per un internamento di sei mesi in un OPG. La competenza territoriale era Aversa, ma il giudice optò per una struttura meno dura scegliendo l’OPG di Montelupo Fiorentino. Giorni fa, e precisamente il giorno 25 novembre u.s. alle ore 9.00, senza che io e i miei genitori venissimo informati, un nuovo magistrato ha deciso l’internamento e una vera e propria deportazione all’OPG di Aversa che è da considerarsi un inferno per la condizione psichica di mio fratello.
Ci siamo rivolti a tutti nel territorio del Municipio 13, senza alcun risultato. E sono e siamo disperati  oltre ché indignati per quella che consideriamo una decisione che viola ogni principio di umanità verso chi soffre di un grave disagio mentale e verso i famigliari e il loro amore per questo sventurato congiunto.

Non abbiamo altra alternativa se non di rivolgerci alla massima autorità della Regione, e pur consapevoli dei numerosissimi e gravi problemi che, nel suo mandato, Lei affronta quotidianamente, le chiediamo aiuto.

Chiediamo che sia revocata la decisione del magistrato e che sia trovata per Antonio la soluzione più adeguata per poter attuare quei trattamenti e quelle terapie che lo psichiatra dr. Walter Galluzzo, nella relazione che Le alleghiamo,  indica per il suo recupero attraverso un progetto terapeutico più appropriato che ad Aversa sarebbe impossibile attuare.

Io e miei genitori confidiamo sulla sua sensibilità umana e in un suo intervento.

E’ l’ultima nostra speranza.

 

1 commento »

  1. La pazzia è ciò che il potere definisce per distinguere chi guarda il mondo con una prospettiva diversa. Sono con te Tonino. La storia mi ha colpito come mi colpiscono tutte le storie dei cosiddetti “ultimi”. Spegnamo la televisione per 3 mesi e cominciamo a guardarci veramente intorno per riuscire a toccare con mano realmente quello che ci sta succedendo senza avere l’illusione che davanti a scene brutte è possibile cambiare canale.

    Commento di Gianni Martone — dicembre 26, 2010 @ 12:10 PM


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